Quando i problemi non vuoi prender di petto, dormici sopra in una rilassante camera da letto!

Madrid. Hotel Puerto America. Qualche anno fa una nota catena alberghiera decise di realizzare un progetto unico, ambizioso e affascinante, alla ricerca di un edificio che sintetizzasse culture e tradizioni dell’abitare diversi tra di loro.

Ne nacque la collaborazione tra i più importanti studi di architettura del mondo: ad ognuno di essi fu affidato un piano dell’albergo attraverso il quale declinare la propria idea di architettura. Fingiamoci turisti a Madrid per carpire interessanti spunti e cogliere i suggerimenti dati da grandi architetti contemporanei per la nostra camera da letto.

Fluidità ed essenzialità negli arredi

L’architetto iraniana Zaha Hadid declina le camere da letto all’insegna della fluidità delle forme, carattere che contraddistingue tutta la sua produzione architettonica. Gli angoli retti lasciano il posto a sinuose curve che diventano parete, soffitto, mensole, testiere in una soluzione continua. Due le opzioni cromatiche scelte, total white o total black. Il letto è sospeso su una lastra e sembra fluttuare in questa dimensione particolare in cui la luce gioca un ruolo strategico, artificiale dai tagli ricavati nelle pareti o naturale dalla finestra a tutta parete.

Soluzioni di arredo alternative ai classici armadi

All’apparenza sembra che il carattere predominante delle camere da letto realizzate da Norman Foster sia la semplicità, ma ad un’osservazione più attenta è possibile comprendere come questa sia ottenuta attraverso scelte raffinate volte a rendere l’ambiente caldo e accogliente. Le declinazioni  cromatiche puntano su colori caldi, dal bianco del cuoio che riveste le pareti, al marrone della testata, alle sfumature della mensola di onice che funge da scrivania. Le pareti celano al loro interno gli armadi e le scaffalature mostrandole solo all’occorrenza.

Soluzioni per la diffusione e la schermatura della luce

L’architetto giapponese Arata Isozaki porta la cultura orientale dell’abitare in questa camera da letto progettata all’insegna della tranquillità, dell’essenzialità e del benessere. Elemento caratterizzante è il shoji, ovvero il pannello utilizzato nelle case giapponesi per dividere gli ambienti. Normalmente realizzato con carta di riso montata su una struttura di legno, permette di regolare l’illuminazione degli ambienti evitando effetti abbaglianti.  I colori dominanti sono scuri, dal grigio della parete al nero della testata del letto, realizzata in legno di quercia dipinto. Grazie alla sapiente gestione della luce, i toni scuri non rendono cupi gli spazi.

Affreschi digitali per personalizzare gli ambienti

L’architetto francese Jean Nouvel progetta 12 suite all’ultimo piano dell’hotel. Inutile precisare che l’obiettivo fosse quello di affascinare gli ospiti. Le pareti e i soffitti delle camere diventano spazio espositivo per le opere di due fotografi, Araki e Fleischer. Viene a cadere la distinzione tra spazio aperto e chiuso, portando dentro la camera le suggestioni dei panorami riprodotti. Gli arredi sono essenziali e lineari per non distogliere l’attenzione dalle illustrazioni.