La vegetazione rappresenta un elemento fondamentale per il benessere dell’uomo, ma purtroppo, spesso, l’espansione urbanistica a cui sono sottoposte le città di oggi comporta una riduzione progressiva e inesorabile delle aree verdi, sacrificando parchi e giardini.
Grazie ad un’attenzione sempre crescente nei confronti di tali tematiche, una possibile soluzione, interessante e alternativa, ci viene proposta dal parigino Patrick Blanc, divenuto ormai celebre per “Les mure vegetal”. In cosa consiste? Semplice. Orientare i giardini in verticale!
L’esuberante botanico francese stupisce con il suo primo muro vegetale nel 1994, ma sarà il progetto per il CaixaForum di Madrid a regalargli il successo internazionale. La piazza d’accesso alla galleria d’arte moderna è infatti dominata da una distesa verde alta ben 24 metri che, con le sue 250 specie differenti, guarda i visitatori dall’alto in basso!
Certo, ammesso di non avere una qualche parentela con Spiderman, non si potrà utilizzare per portare il cane a spasso o per stendersi a prendere il sole, ma il risultato scenico è indiscutibilmente affascinante. Per non parlare degli effetti benefici che comporta a livello emotivo e salutare, sollevando l’animo di una metropoli congestionata e catturando le polveri sottili presenti nell’aria.
Divenuta una delle mode più cool del momento, la smania dei giardini verticali ha contagiato ben presto la dimensione indoor, portando all’interno degli ambienti un pezzetto di natura migliorando, tra l’altro, l’isolamento termico e il grado di umidità.
Per far fronte ai notevoli impegni gestionali, manutentivi ed ecologici che un giardino verticale comporta, designer da tutto il mondo si sono cimentati nell’ideazione di kit pronti all’uso, versatili e sostenibili. Ideali, ad esempio, per avere una scorta di erbe aromatiche da usare in cucina all’occorrenza!
Più scenografico, Grass Mirror si compone di una struttura modulare effetto specchio che può essere ampliata a piacere, fino a coprire una parete intera. Firmato H2O Architects, permette di coltivare piante rampicanti che si fanno largo tra le pieghe della lamiera.
Cinghie regolabili di nylon e tutori in acciaio costituiscono, invece, la struttura Treille. Anch’essa modulare, consente l’ancoraggio di appositi vasi cilindrici in cui piantare rampicanti che, crescendo, andranno a coprire l’intero supporto.
All’insegna della versatilità, arriva invece Urbio, un sistema magnetico di vasi modulari in plastica riciclata che possono essere agganciati alla base (un apposito pannello da appendere alla parete e disponibile in varie dimensioni) o fra di loro. Di varie grandezze, i vasetti permettono di coltivare piante aromatiche, grasse o fiori recisi. Utilizzabili, perché no, anche come contenitori portapenne e oggetti vari.
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