Probabilmente stai pensando che io sia un po’ folle … Fenomenologia del Design ... uhm ... che titolo stravagante!

Chi ha letto altri miei articoli si sarà reso conto che oltre al design, alla moda ed al giornalismo, ho una passione sfrenata per la filosofia: ho scelto questo titolo proprio perché nell’articolo parlerò della storia del design.

Credo non si possa discutere di alcuna tipologia di storia senza citare Hegel, noto autore de “La fenomenologia dello Spirito”, il quale teorizza, in sintesi, che lo spirito equivale alla ragione assoluta, alla verità, al tutto e si realizza solamente attraverso la storia.

Tutti i fatti storici sono necessari affinché lo spirito si auto realizzi: l’uomo, poiché essere contingente, non riesce a cogliere il tutto e crede falsamente che la storia sia tagliata su di sé.

Dopo queste perle di saggezza, iniziamo con l’argomento di oggi: Storia del Design!

Storia che si è sviluppata parallelamente a quella dell’uomo, come conseguenza della personalizzazione da questo esercitata sul proprio habitat naturale.

Già in età preistorica l’uomo “arredava” la grotta per renderla più piacevole e vicina alla sua vita: dalle grotte di Altamira e Lascaux ci sono pervenuti utensili e suppellettili rozzi in contrapposizione a magnifici murales.

Da sempre l’uomo ha voluto donare parte di sé alla sua abitazione.

In antico Egitto, Mesopotamia e Babilonia, l’arredamento era sfavillante con legni pregiati accompagnati da pietre preziose, sete e tessuti di Damasco, letti e mobili in oro. Non a caso l’Oriente è stato tramandato dagli storici dell’epoca come luogo lussuoso e peccaminoso.

In Antica Grecia fulcro della casa era, stando a quanto descritto da Omero nei suoi celeberrimi poemi, il talamos, ossia il letto. Importanti erano anche sedie, tavoli e cassoni per riporre gli oggetti.

La casa romana riprende vari aspetti di quella greca ma propone un gusto più raffinato per tendaggi, suppellettili ,tappeti e cuscini. Materiali molto utilizzati furono:l’avorio, il marmo, il bronzo e l’argento. Importante il triclinio,usato per i banchetti.

Sia nella casa romana sia in quella greca, le pareti erano dipinte con stucchi policromi e mosaici.

Pensando al Medioevo vengono subito in mente le chiese, durante questo periodo si sviluppano lo stile Romanico ed il Gotico. Contrapposti nella forma ma uniti dal tipico arredamento ecclesiastico costituito da altari, cofani e mobilio di grezza lavorazione.

Caratteristica del periodo Gotico furono le vetrate policrome: ne sono un esempio quelle di Notre Dame a Parigi.

Periodo del ‘500 fiorentino, pieno Rinascimento, anche l’arredamento è prettamente italiano: pilastri, colonne, nicchie e fregi in marmo classico la fanno da padrone.

In questo periodo vengono realizzati i primi sécretaires, le credenze e le sedie imbottite.

In Francia il mobilio prende lo stile ed il nome del sovrano regnante.

La ceramica inizia a diffondersi per raggiungere l’apice con il periodo Rococò del tardo ‘700.

Per osservarne la bellezza, quella di Capodimonte la più illustre, è opportuno fare una visita alla meravigliosa Versailles italiana: la Reggia di Caserta!

Con lo stile Impero dell’età Napoleonica si ha un ritorno ai canoni classici anche nel design: materiale maggiormente usato fu senza dubbio il marmo, intervallato dall’oro preso in prestito dall’ormai superato Barocco e da ornamenti in ceramica tipicamente rocaille.

Dopo la Restaurazione materiale principe diventa il legno: ciliegio, faggio e noce.

Primi del ‘900, periodo della Belle Epoque, lusso sfrenato, città bohemiennes e giovani che si divertono al ritmo del charleston. In tutta Europa si afferma lo stile Liberty, ornamenti floreali contrapposti a ferro battuto e grandi mobili in legni pregiati. Un esempio è offerto da alcune sale della nostra Camera dei Deputati.

Dopo le due Grandi Guerre gli stili si mixano tra loro, antico e moderno convivono, come a testimoniare che il tempo passa ma il bello e il lusso prima o poi tornano.